Il mio amore per le zuppe è iniziato proprio con questa ricetta, rustica per i suoi ingredienti semplici ma raffinata, per l' equilibrio dei sapori. Dopo il mio primo viaggio a Parigi provai e riprovai varie versioni alla ricerca della "perfezione" per il mio palato, e dell'atmosfera favolosa di questa città. Poi per molto tempo non l'ho più fatta, sino a qualche tempo fa quando la mia cara amica Lara mi ha regalato un libro di ricette (Gran menu di food editore), qui ho trovato l'ennesima versione della zuppa di cipolle che vi riproporrò con alcune piccole modifiche.
Ingredienti
- 750g di cipolle bianche
- 70g di burro
- 25g di farina bianca "00"
- 1l di brodo vegetale
- fette di pane casareccio raffermo
- 200g di Roquefort
- Parmigiano qb
(per le mie modifiche)
- un bicchiere di latte
- olio evo
Procedimento
Spellare e tagliare le cipolle in modo uniforme.
In una pentola antiaderente, a fuoco basso, far imbiondire le cipolle nel burro ( io ho utilizzato l'olio). Appena iniziano a colorire, aggiungere la farina per creare un po' di fondo (a questo punto ho aggiunto una noce di burro e il latte), mescolare e aggiungere il brodo caldo e far cuocere in modo da ridurre il liquido, per 25-30 minuti. Sistemare di sale.
Tostare il pane a fette, spezzetarlo in pezzi piccoli e inseritelo in contenitori monoporzioni da forno, la ricetta originale prevede di coprire il fondo io preferisco fare l'opposto perché il pane troppo "molliccio" non mi piace.
Versare la zuppa nei contenitori, posizionarli in forno caldo e far gratinare con il Roquefort e il parmigiano sino ad ottenere una crosticina dorata.
Attenzione al sale! Le cipolle sono dolciastre ma il formaggio e la riduzione dei liquidi può causare un eccessiva sapidità del piatto.
Linda ( sale)
CONSIGLI PER UN VINO IN ABBINAMENTO
CONSIGLI PER UN VINO IN ABBINAMENTO
Le principali caratteristiche organolettiche che il piatto presenta sono quelle di una ricca aromaticità, tendenza dolce e succulenza.
Quindi il vino da abbinare dovrà in qualche modo accompagnare, l’ ”aromaticità” derivante dalle cipolle, ma soprattutto contrastare le altre caratteristiche.
Gli abbinamenti possibili possono essere diversi: subito mi verrebbe voglia di provarlo con uno spumante Metodo Classico, magari un Franciacorta DOCG o un Trento Doc, in seconda battuta invece direi un vino Piemonte DOC Barbera, ma alla fine sceglierei lo sposo perfetto… il “Signor Sauvignon”. E allora, perché non provare quello che vinifica Renato Keber? Noto viticoltore di Cormons, vinifica le sue uve di Sauvignon in un contesto territoriale unico, come quello del Collio, lasciando le uve in macerazione per alcune ore ed i lieviti in maturazione con il vino per 12 mesi. Il risultato è di un vino intenso e persistente all’esame olfattivo, sapido, minerale e dalla complessa freschezza. Et violà la Soupe l'oignon può essere servita….
http://www.renatokeber.com/ Roberto
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