Qualche tempo fa ho sperimentato questa ricetta partendo dall'originale di Cracco, (presa da: Se vuoi fare il figo usa lo scalogno) la mia intenzione non era di cambiarla, ma per un errore interpretativo tra le varie proposte suggerite dallo chef, siamo giunti all'unione di due sue ricette!
Che dire il fattore "C" ha influito e l'arrosto che ne è derivato è assolutamente delizioso.
- 1kg di reale di vitello
- 3 cipolle di Tropea
- 1 aglio vestito
- timo qb
- vino bianco
- olio evo
- 1 noce di burro
- 1 cucchiaio di miele
- succo di 2 arance
- 1 arancia intera
Procedimento
Tagliare tutte le cipolle a fette sottili e della stessa grandezza. e fatele appassire, senza farle dorare , spegnere e tenere da parte.
In una casseruola dal fondo pesante, meglio ancora di ghisa, fate rosolare in olio evo la reale di vitella, salata con gli odori, girandola spesso e avendo cura di dorarla su tutti i lati, occorreranno 6/7 minuti, sfumare col vino.
Coprire l'arrosto con le cipolle , tagliare a fette anche l'arancia intera e distribuitele a fianco all'arrosto con una fetta di cipolla sopra (servirà a decorare il piatto) , irrorate il tutto con il succo d'arancia, un filo di miele e una noce di burro. Cuocete a 200°/220°C per meno di un'ora, ogni tanto controllate la cottura e nappate col fondo. Lasciate riposare dieci minuti prima di tagliare e servire.
Linda (sale)
Consigli per un vino in abbinamento
La reale di vitella all'arancia è un piatto che si presenta sotto l'aspetto organolettico, in modo piuttosto complesso. Oltre alla tendenza dolce e la succulenza della carne, la reale di vitella in questa preparazione si va ad arricchire di una forte aromaticità e persistenza gusto-olfattiva, conferitagli principalmente dal succo di arancia,dal timo, il miele e le cipolle.
Il vino che oggi vi propongo in abbinamento è il "Sialis Grigio" di Franco Terpin. Siamo in San Floriano del Collio, provincia di Gorizia, straordinario territorio di altrettanti straordinari vini e coraggiosi vignaioli. Poco distante da qui c'è Oslavia....Josko Gravner e La Castellada tanto per intenderci!
Tornando al Sialis Grigio di Franco Terpin, (vino che non esce tutti gli anni), le uve di Pinot Grigio vengono avviate alla fermentazione con lieviti indigeni e senza regolazione delle temperature, macerazione sulle bucce in tini di rovere aperti per 8 giorni, e poi tre anni tra barrique, acciaio e bottiglia senza subire alcuna filtrazioni e stabilizzazioni forzate. Il vino che ne esce, si presenta dal colore ramato, al naso è una successione di speziature esotiche e frutta matura, mineralità, ed aromi terziari di torrefazione e distillato di vino. In bocca è caldo, sapido e dalla potente struttura. Grande piatto, grande vino.
http://www.francoterpin.com/
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mi sembra ottimo ...aspetto invitante.
RispondiEliminaCiao da Claudette a presto.
ps com'è il libro?
... grazie Claudette!
RispondiEliminaIl libro è interessante,scorre velocemente, tant'è vero che l'ho letto in una giornata,c'è qualche errore editoriale ma a parte questo vale la pena leggerlo. Non bisogna farsi fuorviare dal titolo, a parer mio discutibile, ho trovato invece interessante la scelta di partire da ricette semplici intensificando man mano il grado di difficoltà con i suggerimenti per farle diventare ricette da veri chef.